La Treccani definisce il termine: “nel linguaggio politico e giornalistico e con intenzione polemica, il termine indica quei militanti o deputati di grandi partiti che, privi di peso politico e senza cariche importanti, vengono esclusi dalle scelte più rilevanti e destinati a eseguire le decisioni degli organi dirigenti alla cui formulazione non hanno preso parte.”
I grandi sconfitti sono i leader
politici. Da Salvini a Conte, da Berlusconi a Letta, anche la Meloni non ha
saputo giocare le sue “carte”. Questi leader con i loro tatticismi hanno messo in evidenza i loro bassi interessi personali. Credo proprio che molti
parlamentari, presenti in tutti gli schieramenti, frustrati dalle manovre e
manovrine dei loro capi, votando Mattarella, in un crescendo di consenso, abbiano
dato una prova di grande responsabilità e hanno deciso di dare voce al vero
sentimento popolare.
In questo particolare momento gli
italiani si fidano di Mattarella e Draghi.
Lo ha capito anche Casini, mettendosi
da parte.
Mattarella, nel breve discorso
pronunciato dopo aver conosciuto ufficialmente l’esito della votazione, si fa
carico di un compito difficilissimo, è conscio che il prossimo mandato si
presenta ben più difficile di quello appena concluso.
La dirigenza dei partiti politici è
stata sconfitta e umiliata, ma chi la può sostituire? chi sono i nomi, i volti
nuovi, di cui abbiamo bisogno?
Nel rispetto della Costituzione,
con quali strumenti il Presidente della Repubblica può e deve favorire il
rinnovamento di cui abbiamo assoluto bisogno.?
I parlamentari si sono riscattati
con una prova di grande democrazia. È stato un passo importante speriamo non
sia il primo e l’ultimo.