Sono passati due mesi dall’ultimo post, scusate, ma è veramente un tempo troppo lungo. Devo essere più attivo. Purtroppo, troppi eventi negativi si avvicendano in questo periodo così burrascoso, pertanto, è difficile mantenere la lucidità nelle analisi che, credo, contraddistinguono i miei interventi.
A caldo questa mattina ho
riflettuto sulla denominazione del “Ministero agricoltura e sovranità alimentare”.
Il Ministro Lollobrigida, neonominato, oltre ad essere un fedelissimo è il
cognato di Giorgia Meloni. Bisogna pur accontentare un po’ i parenti.
I numerosi impegni politici di
Lollobrigida, soprattutto in questo ultimo mese, non gli hanno permesso certo di
studiare il complesso, articolato e importante comparto agricolo quindi, senza
dubbio, a qualche prezzolato porta borse sarà stato il compito di “partorire”
una qualche idea innovativa. FdI ha vinto le elezioni, ci vuole un cambiamento.
L’oscuro addetto, forse qualche cosa di agricoltura ne sa, pensa che ti ripensa
deve aver scritto “Ministero agricoltura e SICUREZZA alimentare”.
Dovete sapere che in Italia vige
una situazione abbastanza anomala.
Tutto quello che riguarda la “sanità”
da quella umana a quella animale è di competenza del Ministero della Salute (o Sanità,
insomma ci siamo capiti). Anche la “sicurezza alimentare” è di competenza del
Ministero della Salute. Ad esempio, i controlli per il rispetto delle norme sul
benessere animale vengono fatti da personale delle ASL.
In molte altre nazioni delle UE,
invece, tutto ciò che riguarda il segmento della produzione agricola è di competenza del Ministero della agricoltura (o come si chiama, rimaniamo al
sodo). Vi chiederete, che cosa cambia?
In realtà il problema è molto più
complesso perché sulla base delle norme comunitarie tutti gli enti
certificatori la “qualità” degli alimenti dal, dal bio alle DOP operano sotto
il controllo del Ministero dell’agricoltura. In parole povere un ministero
controlla e un altro sanziona.
Nei fatti una duplicazione di
competenze, un appesantimento di tutte le pratiche burocratiche, serve il doppio
del personale, così tutti ci sguazzano, Paga sempre “pantalone”, ma in realtà tutto
questo ci rende meno efficienti e produttivi.
Il nostro export agroalimentare è
aumentato considerevolmente e ci ha dato molte soddisfazioni, ma hanno fatto
meglio di noi nazioni come l’Olanda, la Polonia per non parlare della Spagna,
irraggiungibile per i ritmi di crescita esponenziale.
Dare la denominazione “Ministero
agricoltura e sicurezza alimentare” sarebbe stata una vera “rivoluzione” un
cambiamento epocale.
La politica agraria si fa a Bruxelles,
non certo a Roma, e nelle regioni, dove si assecondano le lobbie locali, quindi,
capite bene, che è il ministero giusto per il parente.
Nella fretta Giorgia Meloni deve
aver letto male, perché è troppo presa a dare concretezza al suo ideale di
Sovranità Nazionale; quindi, passare da Sicurezza a Sovranità il passo è stato
breve.
In ogni caso iniziamo bene,
mah!!!...