La democrazia italiana presenta senza dubbio delle rilevanti anomalie. Non condivido le politiche economiche che fino ad ora sono state presentate dal centro destra, troppo populiste, demagogiche e inconcludenti, non voglio dilungarmi su questo aspetto anche perché sul fronte opposto, quello della sinistra più M5S, le cose non vanno tanto meglio.
Giorgia Meloni ha perfettamente ragione quando chiede lo scioglimento del Parlamento e il voto.
In
una democrazia consolidata e matura, come dovrebbe essere la nostra, è il
popolo che decide il proprio futuro sulla base della fiducia data ai propri
rappresentanti democraticamente eletti.
Le
ragioni di Mattarella sono pertinenti, ci sono molte scadenze, troppe emergenze.
L’incarico di formare un nuovo Governo, dato ad una personalità di grande
prestigio come Draghi, sta avendo
successo soprattutto se si valutano le dichiarazioni dei leader politici, ma
così facendo il Parlamento assomiglia più ad un organo burocratico
amministrativo. Si avvera il desiderio scellerato di Grillo quando propose di estrarre
a sorte Deputati e Senatori.
Il
tatticismo di Renzi ha vinto, è bastato un piccolo gruppo di senatori per “rovesciare
il tavolo” di un Governo di persone incapaci.
Forse
non sapremo mai se le mosse fatte da Renzi sono il risultato di un disegno politico
studiato ed elaborato nei minimi particolari.
Solo
quando Draghi esporrà il suo programma potremo valutare se finalmente in questo
paese ci sarà un cambio di passo, una discontinuità con la politica economica
fallimentare degli ultimi 30 anni.