Il
titolo vi sembrerà un po’ forte ma analizziamo le due decisioni alle quali mi
riferisco.
La prima.
Salvini in pochi giorni fa una inversione di 180° sulla posizione da tenere nei
confronti dei giudizi che lo accusano. In un primo tempo si dice pronto ad
accettare il processo per dare prova della sua innocenza e correttezza degli
atti compiuti, poi ci ripensa e ritiene opportuno di non sottoporsi a giudizio,
preferisce il verdetto che gli dà il popolo. Infatti, chi lo sostiene è il
Presidente del Consiglio, ovvero l'avvocato del popolo, altro sostenitore è Di
Maio, colui che con il reddito di cittadinanza è l'amico del popolo, e infine per
ultimo Toninelli, che non avendo idee proprie si fa bello (è un eufemismo) con
quelle degli altri. Non è ancora arrivato il momento di una prova di forza nei
confronti della magistratura che mio parere è l'unico vero potere
"forte" che rimane al momento in Italia. Apro una parentesi, gli industriali
hanno ben poca voce in capitolo, vedi le decisioni prese dal governo, le
famigerate multinazionali sono inebetite e appena possono coprano i nostri marchi
e poi fanno business all'estero, quindi non mi sembra proprio che queste lobby siano
in grado di influenzare l'attuale contesto politico istituzionale.
La
seconda. Il nostro ministro degli Esteri su indicazione del premier Conte ha
posto il veto alla intesa di un appoggio Europeo al Presidente ad interim Guaidò.
Si motiva la decisione facendo riferimento al fatto che a decidere devono
essere i venezuelani con "libere elezioni". Questa soluzione viene "spacciata"
dal M5S come una "terza via" una sorta di neutralità ad altro profilo
democratico per il grande rispetto che si ha nei confronti della sovranità
popolare. Questa posizione di fatto favorisce Maduro che da sempre si proclama
Presidente del popolo. Guaidò è infatti Presidente del Parlamento. L'attuale costituzione
venezuelano di fatto ha svuotato l'Assemblea Nazionale (il parlamento) di
qualsiasi effettivo potere.
Il
continuo richiamo al popolo come un unico soggetto al quale si deve rispondere
e per il quale si agisce è pericolosissimo. Maduro piace al M5S stelle perché ha
instaurato un modello che condivide. Potere concentrato in un capo, annullato il
ruolo del Parlamento.
Il
M5S inserisce nel suo modello di governo norme per la partecipazione diretta ma
sappiamo bene quanto questa sia concretamente difficile da realizzare. Questa
forma di democrazia si potrebbe applicare in ambiti locali, esempio comune o al
massimo regione, su questioni specifiche. Fare spesso riferimento alla Svizzera
è fuorviante.
Anche
la Lega aspira ad instaurare un modello politico che vede concentrati i poteri
nel leader. Su questo aspetto si prosegue nella liea tracciata da Berlusconi e
dal "Presidenzialismo" voluto dalla Meloni, anche se nulla si è poi
concretizzato.
La
sinistra ha provato un approccio leaderistico con Renzi ed è stato un disastro.
Concludo
che in questa fase politico-sociale l'idea di un uomo forte al comando piace.
Matteo
Salvini e Luigi Di Maio, stanno giocando una rischiosa partita perché entrambi
aspirano a questo ruolo. Non gliene importa nulla dei pensionati e dei migranti
o di quelli senza reddito ciò che vogliono è creare, ognuno a suo modo, le
condizioni per poi "calare la scure", ovvero costringere l'elettorato
ad una scelta e al tempo stesso affidare il potere indiscusso e incondizionato
al vincitore.
Questa
è o sarà la dittatura.