Chissà
come andrà a finire, tassa si, tassa no, in ogni caso anche questo è un esempio
di come lo Stato ci inganna.
La
salute dei cittadini / sudditi è solo un pretesto.
Sulla
base delle indicazioni dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il
consumo di zuccheri semplici (es. saccarosio, fruttosio, lattosio, ecc..) non
dovrebbe superare il 10 % del fabbisogno calorico dell'individuo. Il calcolo
del fabbisogno espresso in grammi è presto fatto, supponendo un fabbisogno
calorico medio (tra uomini e donne) di ca. 2400 Kcal e sapendo che un grammo di
zucchero apporta 4 Kcal si determina che il fabbisogno medio giornaliero di
zucchero è di ca. 60 grammi e il fabbisogno annuale si può aggirare sui 22 Kg.
Mi
riferisco ovviamente a tutto lo zucchero da quello nel caffè a quello nei dolci
da quello nelle bibite a quello nel gelato.
La
quantità di zucchero nelle bibite è veramente rilevante si va dal 10 al 13 % il
che vuol dire che un litro di bevanda contiene dai 100 ai 130 grammi di
zucchero. Pensateci, d'estate si fa presto a berne un litro.
Il
consumo di zucchero, mi riferisco al saccarosio, è in costante aumento. Il
calcolo del consumo pro-capite non è semplice e viene stimato. Una fonte autorevole
è quella della FAO che ci permette di fare confronti tra i paesi. Ad esempio,
in Italia il consumo pro-capite di zucchero è pari a 30 Kg all'anno (estratto
dalla barbabietola o dalla canna è la stessa cosa, sempre saccarosio è. Non credete
alla bufala che lo zucchero di canna è "più naturale" perché di
colore bruno, è solo una questione commerciale). Ci sono nazioni che ne
consumano ben più di noi ad esempio in Svizzera il consumo pro-capite supera i
40 Kg (sempre dati FAO). In Francia e Germania il consumo è rispettivamente di
35 e 36 Kg.
Dai
dati esposti è facile comprendere che si consuma almeno il 30% di zucchero in
più di quello che ci serve.
Fatta
questa premessa con "numeri" veri veniamo alla tassa.
Consumiamo
troppo zucchero e questo ci fa male, obesità, diabete, pressione sanguina, ecc..
Abbiamo
uno Stato che ci tiene tanto alla salute dei propri "sudditi" e
allora facendo riferimento alla più consolidata legge del mercato se si aumenta
il prezzo diminuiscono i consumi, ecco pronta una nuova tassa fatta per
tutelare la salute dei cittadini.
Ma
voi ci credete a una panzana simile.
Se si
vuole ridurre il consumo di zucchero la cosa più importante è fare una campagna
di educazione alimentare, diffondere in modo capillare tutti i rischi legati
all'eccesso nel consumo di zucchero e al rischio diabete di tipo 2. Educazione
che dovrebbe iniziare dalla scuola dell'infanzia. Ci vogliono tempi lunghi.
Se
proprio la tassa la vogliamo mettere si dovrebbe dichiarare in modo esplicito
che cosa vogliamo fare con i soldi incassati.
In
Italia, al contrario di altri paesi la sanità è pubblica, pertanto un medico mi
costa sia se fa prevenzione per il diabete sia per qualunque altra malattia.
Il
diabete ha un costo sociale molto elevato che si misura sia come spesa
sanitaria (costo diretto, medici, cure, farmaci, ecc..) sia come riduzione
delle capacità umane (costo indiretto, difficoltà a lavorare, a studiare, a
relazionarsi ecc..). In tempi brevi difficile verificare o poter misurare la
riduzione del costo diretto, e per una riduzione del costo indiretto ci vuole
almeno una generazione.
L'obiettivo
dichiarato dal Governo è quello di indurre comportamenti più
"virtuosi" e allora anziché mettere una tassa sulle bevande zuccherate
(che poi non sono le uniche colpevoli, vedi il gelato) perché non si riduce la
tassazione sulle bevande con poco zucchero o addirittura senza zucchero? Non è
molto più semplice. Perché prendere da una mano per dare dall'altra?.
Meno
tasse, meno costi, meno burocrazia, ad esempio, questa bevanda si quella no, Coca
Cola si, l'italico Chinotto no, ecc..pensate alle polemiche.
Se
si "apre" ad una tassazione sui cibi, possiamo iniziare con lo
zucchero, per poi arrivare al grasso, alle proteine e per finire al sale.
La
tassa sullo zucchero non ha come obiettivo la salute dei cittadini ma quello
di fare cassa e ogni pretesto è buono.
In Italia
siamo messi così, anche lo zucchero è diventato amaro.