Nella legge di bilancio presentata in parlamento il 29
ottobre scorso non mancano certamente le sorprese. Non tutte diventeranno legge,
ma tanto al momento a questo governo interessa di più che si parli poi se le
cose si potranno e si riusciranno a fare è tutt'altra questione.
E vengo al provvedimento di cui si parla nella legge di bilancio.
È stato inserito un articolo che recita: "Interventi
per favorire lo sviluppo socioeconomico delle aree rurali e la crescita
demografica attraverso il sostegno alla famiglia". Cosa ne dite? Suona
tanto di "braccia per l'agricoltura di mussoliniana memoria".
L'articolo è composto da tre commi. Che sintetizzo, nel
primo si decide di assegnare terreni attualmente incolti, di cui lo stato
dispone, ai nuclei famigliari che avranno un terzo figlio nel triennio dal 2019
al 2021; nel secondo si stabilisce che viene concesso un muto, a tasso zero
(non dice se TAN o TAEG), di importo massimo di 200 mila euro per l'acquisto
della prima casa che ogni caso deve essere "in prossimità" del
terreno assegnato, un fondo di rotazione apposito gestirà questo finanziamento e
avrà una dotazione di 5 milioni di euro; nel terzo comma si afferma che verrà
emanato con apposito decreto che, di concerto con le Regioni, stabilirà i criteri
di attuazione dell'articolo.
Commento
Ci sarebbe molto da disquisire sui contenuti etici del primo
comma. Non è certamente da Stato moderno "ricattare" le famiglie costringendole
a fare figli in cambio di un vantaggio economico. Il comma infatti non dice che
l'aiuto riguarda le famiglie che al momento hanno tre figli, ma quelle che li
avranno, mi sembra una mostruosità. Politiche a sostegno della famiglia
dovrebbero avere ben diversi principi etici, ovviamente anche laici, ma in ogni
caso devono fare riferimento alla attuale situazione e non quella futura in
conseguenza di atti preventivamente definiti.
Se decido di aiutare le famiglie in modo significativo,
quelle che attualmente hanno tre figli è possibile che una famiglia con due
figli decida di averne un terzo. Capite vero la differenza, non è da poco!.
Veniamo al mutuo per la casa. E qui i commenti si possono
sprecare. Primo, la dotazione del fondo è di 5 milioni di euro. Fate un po’ di
conti sono quindi 25 case, avete letto bene 25, è quasi come vincere al super
enalotto.
Le case devono essere in prossimità. Bella la lingua
l'italiano, vuol dire che la casa deve essere molto vicina al fondo e se non
l'ho è, oppure se la casa è sul terreno? E se non c'è una casa vicina posso
costruirmene una sul terreno ricevuto? Mah !!!
Veniamo al terzo comma, quello che prevede l'emanazione di
un decreto di concerto con regioni ecc.. quanto tempo ci vorrà? Anni, ve lo
posso assicurare.
Ma veniamo all'aspetto economico di questo provvedimento fatto
da incompetenti o comunque per accontentare qualcuno e per fare notizia.
Importante è parlare e discutere, sui contenuti a chi importa.
Faccio un esempio che mi pare molto esemplificativo. Ho
rispolverato e aggiornato un database che riporta i dati sulle coltivazioni
italiane.
Prendo a riferimento la coltura del grano duro, materia
prima dalla quale si ottiene la semola per fare la pasta.
Nel 2018 sono stati coltivati poco più di 1,3 milioni di
ettari oltre il 27 % in meno rispetto al 1986 (in pratica 550 mila ettari in
meno), nonostante il calo delle superfici la produzione è aumentata, nello
stesso periodo, di ca. il 10 %.
Miglioramento delle rese grazie al miglioramento delle
tecniche colturali dalla genetica, ai fertilizzanti.
Senz'altro la riduzione delle superfici coltivate ha avuto
un benefico impatto sulla riduzione complessiva nell'utilizzo dei fattori
produttivi quindi il sistema è diventato più efficiente.
Il grano duro è la materia prima essenziale per la
produzione della nostra pasta, come mai le coltivazioni sono in calo?
In Europa, Grecia, Spagna, Francia e Italia coltivano il 95
% di tutto il grano duro e che cosa è successo in questi stati nello stesso
periodo? In Europa la superficie coltivata si è ridotta di quasi l'11 % perché
se in Italia il calo è stato del 27% in Grecia il calo è stato del 34 %. Al
contrario in Spagna la superficie si è quasi triplicata e in Francia è
aumentata del 30%.
Sulla produzione Spagna e Francia hanno fatto molto meglio
di noi sia perché hanno aumentato la coltivazione sia perché hanno migliorato
di molto le rese, ovvero la produttività.
Alla nostra agricoltura non servono braccia, ma cervelli.
L'attuale PAC (Politica Agricola Europea) e anche quella
prevista per il periodo 2021 – 2017 stanzia ingenti risorse. In Italia solo per
gli aiuti alle strutture i finanziamenti europei ai quali si aggiungano quelli
nazionali sono di oltre 1,5 miliardi di euro all'anno. Confrontate questa cifra
con i 5 milioni per l'acquisto delle 25 case. L'ammontare dell'integrazione al
reddito si aggira sui 7 miliardi di euro all'anno.
Mi chiedo, che fine fanno tutti questi soldi? In Italia, se
si analizzano i dati degli ultimi trenta anni, periodo nei quali si possono
confrontare gli effetti delle politiche comunitarie si nota che noi siamo stati
al "palo" e gli altri hanno fatto significativi passi avanti.
Tante sono le cause di questo arretramento ai prossimi post
vari approfondimenti.
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