La strategia di Bersani è stata un fallimento. Non si può
fare del "cambiamento" un motto e poi proporre personaggi del
"passato", con la quasi certezza che l'esperienza e la conoscenza non
potranno essere fonte di iniziative innovative, ma la ripetizione di cose già
viste.
I 101 "franchi tiratori" che hanno impallinato
Prodi non sono dei traditori, è stato l’unico modo per far capire che se si
vuole fare un “cambiamento” è necessario rinnovare non solo i metodi ma anche
le persone.
Anche Rodotà, non si può certo considerare come un
innovatore. Ieri l'intervento di un ascoltatore alla trasmissione radiofonica
"Prima Pagina" ha ricordato a tutti che Rodotà è un pignolo, un
burocrate, è quello che da garante della "privacy" ha promulgato
norme che ci costringono tutte le volte a firmare decine di scartoffie per un
niente.
Grillo ha dimostrato di essere un abile tattico, e con
questa votazione è riuscito nuovamente a “risalire” nel consenso generale e
forse a ricompattare il proprio elettorato. Rimangono tutte le perplessità
nella sua reale capacità di governo.
Ritengo che la “disponibilità” data da Napolitano abbia
avuto come “prezzo” l’indicazione di un nome condiviso per l’incarico a
Presidente del Consiglio.
Chissà potrebbe anche essere Monti !!!
In ogni caso a questo punto PD e PDL si giocheranno la
partita delle riforme indispensabili, ovvero legge elettorale e la struttura
organizzativa della Pubblica Amministrazione, per poter reperire le necessarie
risorse finanziarie per la tanto declamata “crescita”.
Non si può più aumentare il prelievo fiscale di un solo centesimo
!!!!
Devono fare in fretta e bene altrimenti M5S dilagherà e
allora il triste spettacolo che in questi giorni abbiamo visto in parlamento,
ci farà dire “si stava meglio quando andava peggio” !!!!
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