Sta succedendo esattamente quello che ho scritto nei post del 3 e 6 febbraio.
Il decreto sulle “quote latte” sta sollevando non pochi problemi nella sua attuazione. Vi chiederete per quale motivo, dato che “finalmente” la quota nazionale copre la produzione di latte in Italia. Semplice, in 15 anni non si è riusciti a risolvere il problema di coloro che delle quote se ne sono sempre fregati. Si tratta di una minoranza, ma come spesso accade è agguerrita e mai doma.
Il Ministro corre il serio rischio di aver riportato a Bruxelles una “vittoria di Pirro”, infatti si trova a dover affrontare i problemi su due fronti. Uno rappresentato dai “cobas” spalafonatori, insoddisfatti perché per “mettersi in regola” devono pagare le multe con gli interessi (anche piuttosto alti rispetto l’EURIBOR di questi giorni), l’altro quello dei produttori “in regola” perché non possono migliorare la produttività della impresa aumentando la produzione perché come ci ha imposto la UE in caso di superamento la multa diventa “salatissima”.
Proprio una bella gatta da pelare. Ma ben gli sta ad un Ministro che, come ho scritto, si lascia abbindolare da consiglieri bugiardi ed incompetenti. Si tenga anche presente che il prezzo del latte è in calo, si parla di quotazioni attorno ai 0,30 -0,31 euro al litro quindi un calo di quasi il 20% rispetto ad un anno fa.
Non ho neppure stima delle Associazioni di Categoria che solo adesso si “svegliano” quando c’è un Decreto che dovrà essere approvato entro i primi di aprile.
Ho il sospetto che in prima istanza abbiano avvallato l’operato del Ministro poi visto che la base si stava incattivendo allora hanno cambiato strategia
E se il governo chiede per l’ennesima volta la fiducia? È così che si risolvono i problemi !!!!
Quote, quote, quote ne parleremo ancora per un pezzo….