Siamo “tempestati” dallo slogan che dice “mangia italiano mangia sano” forse però si tratta di un mito sul quale dovremmo indagare. A livello Europeo è attivo un sistema di allerta rapido per la sicurezza alimentare denominato RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed). Sulla base di quanto previsto dall’ Art 50 del Regolamento CE 178/2002 gli Stati Membri devono notificare situazioni di un rischio diretto o indiretto per la salute umana dovuto ad alimenti o mangimi.
Il sistema prevede la pubblicazione settimanale di un rapporto nel quale si raccolgono tutte le segnalazioni provenienti dagli Stati Membri. È possibile consultare i rapporti settimanali su sito
http://ec.europa.eu/food/food/rapidalert/archive_2008_en.htm
Tutti questi rapporti vengono elaborati ed alla fine di ogni anno viene pubblicata una interessante sintesi.
Non si può dire che l’Italia sia poi in buona posizione come numero di segnalazioni come paese di origine in un prodotto alimentare per il quale è stato segnalato un problema di sicurezza.
Il rapporto annuale non ci dice su quale prodotto si è manifestato il problema ma in ogni caso il prodotto ha origine italiana e quindi qualche indagine è da fare.
Un'altro aspetto che si rileva dall’analisi di questa fonte è che le autorità Italiane non segnalano tutte irregolarità riscontrate. Faccio l’esempio del latte crudo. Sul sistema RASFF non c’è traccia del fatto che è stato riscontrato Escherichia coli O157 nel latte crudo, fatto che ha reso necessario l’emanazione da parte del Ministero della saluto di una norma che obbliga i distributori ad indicare la necessità di bollire il latte.
Anche il caso delle mozzarelle alla diossina, a quanto mi risulta, non è stato riportato al RASFF.
Come potete leggere ci sono vari aspetti sui quali sarebbe necessario indagare perché si possono fare anche delle chiacchiere da bar ma se si vogliono vendere prodotti migliori questi lo devono essere veramente.
Nel lungo periodo non si può prendere in giro il consumatore.
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