Ieri mattina (14 gennaio 2009) è intervenuto un ascoltatore nella trasmissione “Prima pagina” su Radio 3 chiedendo alla conduttrice Rossella Bocciarelli che fine faranno le azioni della “vecchia” Alitalia.
La conduttrice ha risposto dicendo che non era informata sulla questione e che se ne sarebbe occupata chiedendo lumi al collega che segue per il suo giornale l’annosa questione.
Sono rimasto stupito di queste affermazioni, mi aspettavo da una “caposervizio” de “Il Sole24ore” una competenza maggiore oppure un commento su quello che in ogni caso potrà avvenire.
All’ascoltatore si può tranquillamente dire che quelle azioni sono “carta straccia”. Valgono meno di quelle di Parmalat di Tanzi perché almeno in quel caso è stato dichiarato il fallimento.
Alitalia non è fallita è in liquidazione. È stata creata una bad company che si è accollata tutte le passività mentre la parte “sana” è stata venduta.
Il conto è presto fatto se gli incassi dalle vendite saranno maggiori delle passività ci si potrà dividere qualche cosa altrimenti nulla.
Siccome il Tesoro è il maggiore azionista sarà lo Stato ad accollarsi i debiti. Anche uno Stato può fallire ma questa sarebbe la rovina dell’Italia e questo non se lo augura nessuno.
I realtà i più fortunati sono i creditori perché, in chissà quanto tempo, recupereranno i crediti, mentre gli azionisti non riceveranno il “becco di un quattrino”.
Con la legislazione attuale i piccoli azionisti non potranno essere tutelati, anche se in quantità modesta, come previsto per Parmalat perché non c’è stato il fallimento. Si dovrebbe fare una legge, ma con i tempi che corrono mi sembra una cosa non facile.
La NON risposta della Bocciarelli, mi sa tanto di complicità con il sistema di governo perché sarebbe interessante sapere quante sono le azioni di Alitalia in possesso ai piccoli risparmiatori e quanti sono. Evitando il fallimento è stato fatto un favore ai creditori ma non certamente ai piccoli proprietari.
Insomma uno scandalo nello scandalo !!!!
1 commento:
Hello. And Bye.
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