È “scoppiato” un altro caso che riguarda la sicurezza alimentare.
Dopo la mozzarella alla diossina ecco la carne di maiale alla diossina proveniente dall’Irlanda.
Il mercato delle carne suine si stava “rimettendo” dopo un periodo molto difficile.
Questo ennesimo “scandalo” avrà senza dubbio ripercussioni non di poco conto anche perché le quantità di carne non conforme è rilevante. L’ANSA riporta che oltre 14.000 tonnellate di carne suina sono andate in giro per mezzo mondo.
Come le altre volte il problema non viene gestito nel modo corretto, possibile che nessuno faccia riferimento al Regolamento CE 178/2002.
È inutile dire che i nostri cotechini e zamponi sono indenni perché prodotti DOP, questo è vero solo in parte.
Tutta la carne è “tracciata”, si deve dire che le partite di carne sono state acquistate da tizio e caio e di conseguenza è compito di tizio e caio provvedere al ritiro immediato della merce o in ogni caso deve contattare gli eventuali acquirenti perché provvedano al ritiro. Se poi parte della merce è già stata venduta si dovrebbe dire che il prodotto X ed Y commercializzato da Rossi e Bianchi venduto al supermercato Z non deve essere consumato.
Questa, cari lettori, è la rintracciabilità.
Così deve funzionare e così può funzionare perché abbiamo tutti gli strumenti per farlo.
Come al solito da noi si “sguinzagliano” i NAS, in realtà non servono perché dovrebbero essere i diretti interessati a prendere i provvedimenti del caso.
Le autorità dovrebbero pubblicare le informazioni che riguardano la rintracciabilità su un sito WEB accessibile a tutti.
Se in Italia si stanno lavorando o commercializzando 1400 tonnellate di carne non conforme non si deve creare un danno a tutta la filiera che trasforma oltre 2 milioni di tonnellate di carene di suino.
Ma siamo alle solite, chiacchiere e chiacchiere per gestire le emergenze poi tutto va nel dimenticatoio sino alla prossima emergenza !!!