Ieri sera il Ministro Giulio Tremonti è stato intervistato dal direttore del TG1 Gianni Riotta. L’oggetto dell’intervista erano le conseguenza per l’Italia dovute al clamoroso crac della banca d’affari Lehman & Brothers.
In sintesi il Ministro ha detto: noi siamo bravi perché la nostra economia si basa sulla produzione di beni e non sui “giochetti finanziari”. Per il Ministro l’espansione dell’economia USA è il frutto di un grande gioco delle “tre carte”.
Certamente c’è del vero in quanto dice perché è stata una follia pensare che si potessero fare soldi sui debiti contratti da altri. Il sistema di trasferire ad altri i debiti, e poi assicurare gli stessi debiti con strumenti complessi ed articolati, difficilissimi da capire, con i cosiddetti “derivati” ha portato ad una situazione insostenibile. Il risultato è purtroppo sotto gli occhi di tutti.
Ma il Ministro che parlava e sentenziava con toni tanto virtuosi è bene che si ricordi che il nostro debito pubblico raggiunge la cifra astronomica di 2.200 miliardi di dollari (non mi sono sbagliato con gli zeri). I finanzieri USA hanno commesso errori clamorosi ma la pubblica amministrazione italiana si comporta nello stesso modo, in maniera più subdola con una inefficienza strisciante dovuta a leggi e norme inutili e dannose.
Cosa succederebbe se i “creditori” dello stato esigessero quanto dovuto esattamente come i creditori di Lehman & Brothers ?. Sarebbe la bancarotta, il fallimento dello Stato.
Si dice che questo non può accadere, eppure è già successo, vedi il caso Argentina tanto per citare il più recente.
Dico al Ministro Tremonti di leggersi la favola di Fedro “I vizi degli uomini”
“Giove ci impose due bisacce: ci diede dietro le spalle quella (la bisaccia) piena dei propri difetti, pesante sospesa davanti al nostro petto. Per questo motivo non possiamo vedere i nostri difetti; non appena gli altri sbagliano siamo giudici severi.”