Fra 50 anni i libri di storia si ricorderanno di Romano Prodi? Secondo me con una o due righe al massimo. Proprio quelli che vorranno strafare diranno che è stato il Primo Ministro che ha voluto introdurre la moneta dell’Euro nel nostro paese (sempre che fra 50 anni l’Italia esista ancora).
Come personaggio politico si dirà che è stato il Presidente della Commissione Europea, ma giusto in un elenco di nomi.
Diciamocelo, come politico “poca roba”.
Del resto lo stesso spazio sarà dedicato a Silvio Berlusconi. Si dirà che per alcuni anni l’Italia è stata governata dall’uomo più ricco della nazione.
Questi politici sono “povera gente” perché anziché opporsi al dilagare ed al potere della “casta” (Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella, "La casta", Rizzoli Editore, 2007) l’hanno assecondata e di conseguenza ne sono diventati i complici ed anche i protettori.
Vengono eletti con un voto popolare, infatti nelle liste vengono indicati come “candidato premier”, ma in realtà non possono fare un passo se non ottengono il consenso dalla base di tutti quelli che si possono definire i “parassiti” dello stato, ovvero burocrati, porta borse, dipendenti pubblici addetti a servizi inutili, enti assistenziali che assistono solo i propri dipendenti, ed in pratica tutti coloro che sottraggono risorse che dovrebbero essere destinate al miglioramento dell’efficienza del nostro sistema produttivo.
È questo il dramma di questa nostra bella Italia, non è in grado esprimere politici “veri”.
Il nostro declino è dovuto all’incapacità del sistema di generare “uomini nuovi”, con la volontà di servire per il bene comune.
Non rattristiamoci e consideriamo le proposte di un Bertinotti come delle barzellette, ne basta una per tutte, ripristinare la “scala mobile”. E pensare che per molti diciottenni la scala mobile è quella che ci permette di salire o scendere da un piano all’altro di un edificio stando fermi.
Ecco come siamo grazie ai Prodi ed ai Berlusconi, in piedi, ma fermi come delle statue.