giovedì, gennaio 10, 2008

Rifiuti in Campania: non è una emergenza !!!

La situazione dei rifiuti in Campania e a Napoli viene etichettata come un’emergenza. I giornali ed i media usando continuamente il termine emergenza hanno a mio avviso generato un atteggiamento completamente forviante e falso.

La produzione di rifiuti ed il loro accumulo è cosa che si può determinare in modo semplicissimo. Faccio un esempio con dati a caso. Se un abitante produce 1 kg di rifiuti al giorno e in un dato territorio ci sono un milione di abitanti si producono 1000 tonnellate di rifiuti al giorno. Se non “smaltisco” i rifiuti questi si accumulano, se poi questo avviene per le strade o in una discarica fa poca differenza il fatto è che alle 1000 tonnellate di rifiuti del primo giorno si sommano le 1000 tonnellate del secondo giorno, e così via in modo inesorabile (leggi il post del 7 gennaio). E vedi il grafico.


Se ho uno spazio limitato per l’accumulo è facile calcolare in quanto tempo saturo la capacità del sito di stoccaggio.

Tutto questo quindi non è emergenza !!!! ma riguarda la normale capacità di gestire un fenomeno costante nel tempo.

Emergenza è quella che eventualmente si verifica se avendo in funzione tre impianti di smaltimento per una ragione casuale es. terremoto, alluvione, ecc.. sono costretto a fermare di colpo due impianti. In questo caso è ovvio che devo affrontare una emergenza.

Chiudo questo post evidenziando che il problema, data la sua semplicità, mette in evidenza che il sistema decisionale in Campania non ha funzionato. Siccome in sistema ci sono persone è facile individuare chi aveva la responsabilità di prendere decisioni. Sono questi incompetenti che devono “pagare”.

Camorra, delinquenza, corruzione, ecc.. ci può stare di tutto, ma in ogni caso ci sono persone che non hanno deciso e allora devono andarsene e “pagare”.

Il popolo ha il diritto di sapere chi sono e censurarli pubblicamente !!!!

Ovvero una intera classe politica deve essere, come si diceva una volta, “messa alla berlina”

lunedì, gennaio 07, 2008

L’apprendista stregone ed i rifiuti di Napoli

Vi chiederete cosa centra la simpatica rappresentazione della poesia di Goethe fatta da Disney nel cartone Fantasia con la spazzatura napoletana.

Centra e come se centra. L’immondizia è come l’acqua portata dalle scope, aumenta in continuazione e se non la smaltisco mi sommerge in modo inesorabile. Il fatto è che i politici locali, ben rappresentati da personaggi come Bassolino e la Jervolino, sono come l’apprendista Topolino che crede di essere un mago solo perché si infila il magico cappello a punta. I nostri simpatici politici pensano che mettendo i rifiuti nelle “eco-balle” il problema si risolve e allora si mettono a “dormire” anni e anni, ma il risveglio e proprio traumatico, come il povero Topolino è sommerso dall’acqua, così i politici si ritrovano sommersi dal pattume. Non bisogna essere ne geni ne maghi !!!!.

E Prodi sentenzia: “Risolveremo il problema per sempre”, Bravo !!!! ma siccome non è il mago della storiella, quello vero, non ha poteri e quindi farà fine di Topolino. Chissà chi lo spazzerà via !!!!

Io i rifiuti li lascerei dove sono chissà che i napoletani non riescano a trovare il mago di cui hanno tanto bisogno !!!

Su Alitalia

Dall’ultimo intervento su questo blog sono successe tante cose nella “telenovelaAlitalia. Sembrerebbe proprio che i fatti smentiscono le mie analisi. AirOne è rimasta al “palo” mentre Air France ha la possibilità di acquistare la compagnia italiana.

Eppure ci sono elementi che non mi convincono. Prima di tutto Air France faceva parte del Cda di Alitalia e ne è uscita prima della “gara”. Se voleva comprare poteva farlo allora è “risparmiava” un anno di debiti. Cosa se ne fa Air France di Alitalia?, elimina un concorrente? Forse. Ha forse ricevuto garanzie da parte dello Stato Italiano (vedi le dichiarazioni del Ministro Padoa Schioppa) che potrà fare tagli oppure l’attuale azionista coprirà parte dei debiti con accordi commerciali di varia natura?.

Chi scrive non è nella stanza dei bottoni quindi posso fare varie ipotesi, ma tutte non sono economicamente coerenti con un piano di “rilancio” della nostra compagnia di bandiera.

Mi ripeto. L’Alitalia non è più un vettore con un futuro, è solo da cannibalizzare.

Mi siete mai chiesti quali potrebbero essere le conseguenze pratiche se per due mesi i nostri cieli non venissero solcati da aerei con il tricolore? Nelle prime settimane ci sarebbero un po’ di brontolii si dovrebbe cambiare compagnia, ci sarebbero proteste per i rimborsi ecc. , ma poi si andrebbe ugualmente ovunque senza problemi. Un disagio potrebbe essere rappresentato che non si ha più un “hub” ma forse nel giro di poco tempo si risolverà anche questo aspetto.

E allora?

Per “salvare” Alitalia Banca Intesa e Unicredito devono trovare un accordo. Questi sono i veri protagonisti della vicenda, non certamente Air France o AirOne. La vera trattativa si gioca tra lo Stato ed il sistema bancario, Alitalia è solo un pretesto, è il nulla che può servire a raggiungere lo scopo del mantenimento dello status quo per le banche italiane che in questo momento hanno bisogno di un sistema protezionistico.

Siccome il “protezionismo” è bandito nel sistema economico attuale si deve pur trovare un modo per ottenerlo e in questo momento diventare i “salvatori della patria” (viva il tricolore nei nostri cieli) rappresenta la possibilità di realizzare un monopolio di fatto per i prossimi 10-15 anni.

Vedremo come andrà a finire, siamo agli sgoccioli.