Ieri sul Corriere della Sera, che ho letto solo in serata, la rubrica “Il caso” titolava “Crisi da anni 90” D’Alema e l’allarme che agita i poli”. Il contenuto degli articoli a firma di Paolo Conti riguarda, anche se visto da un’ottica diversa, l’argomento del post di ieri, ovvero l’incapacità di questi politici di rinnovarsi perché la politica è troppo autoreferenziata, in pratica pensa solo a se stessa, al modo con cui sopravvivere. Si dice “fare il politico” così come si farebbe una professione e questo è davvero un brutto segno.
Il mio post porta l’ora delle 5,51 del mattino, credetemi non potevo aver letto l’articolo. Sempre sul Corriere di ieri Sergio Romano, riassumendo un articolo del Time, rispondeva ad un “Euroscettico” portando tutta una serie di argomentazioni sulla validità dell’Europa.
Il mio post di ieri cita le speranze formulate da Churchill che sono di ben altro spessore e rilevanza.
Potremmo dire che una coincidenza è frutto del caso, ma due incominciano ad essere una “prova”. La prova consiste nel fatto che il nostro Paese ha bisogno di gente “nuova”. Si alterna destra e sinistra ma in realtà quello che manca è un progetto credibile per il rinnovamento della politica e dei politici.
Da noi la politica è un continuo intrallazzare, vedi fusione tra banche, vedi acquisto Alitalia e fra poco ci potete scommettere “Trenitalia”. Non ne parliamo poi di quello che accade nelle amministrazioni locali. A tutto ciò dovremmo dire basta. Purtroppo leader credibili non ne abbiamo. Pazienza. È solo una riflessione del mattino. Coraggio andiamo al lavoro, sperando di farlo nel modo più coscienzioso possibile.