Gli eserciti regolari contro la guerriglia soccombono sempre. Questa è una triste verità ed è esattamente quello che sta succedendo in Iraq ed in Afghanistan.
Mi chiedo come mai gli esperti di strategia si vanno a cacciare in questa sorta di "vicolo cieco".
La liberazione di un ostaggio a seguito di una trattativa non è una vittoria è una sconfitta.
Teniamo ben presente che se per un "guerrigliero" è un terrorista un vile che mette bombe in un mercato e che uccide gente innocente, ma per la guerriglia è un eroe. Uno che serve la causa giusta contro quella cattiva.
La guerriglia trova fonte di sostentamento "ideologico" e quindi anche di adepti quando sono forti le difficoltà economiche. Siccome finanziare piccoli gruppi è relativamente poco costoso capite bene che chiunque può dare soldi e armi.
Se si vuole sconfiggere la guerriglia si deve prima di tutto elaborare un piano rapido per lo sviluppo economico.
Se è necessario raggiungere questo fine, che deve essere in ogni caso dichiarato, si può anche prevedere una "occupazione" capillare del territorio al fine di eliminare la componente militare dei guerriglieri.
Questo blog è il mio diario pubblico sui vari fatti che si verificano tutti i giorni nella nostra società e sui quali ho delle opinioni che difficilmente riscontro negli altri. E’ firmato Napoleone per l’ammirazione al personaggio. Il quadro che lo ritrae non è casuale, è stanco, affranto. Ha firmato l'abdicazione a Fontembleau e lo porterà all'esilio all'Elba. La Rivoluzione Francese senza Napoleone sarebbe rimasta “incompiuta”. È lui che riesce dare “forma” agli ideali della Rivoluzione.
mercoledì, marzo 21, 2007
giovedì, marzo 08, 2007
I politici non si smentiscono mai
Grida manzoniane, ecco quello che sono, di fatto, i provvedimenti presi contro “le stragi del sabato sera”. In realtà da quello che si è appreso si tratta di rilevanti inasprimenti delle sanzioni che si riferiscono a gravi violazioni del codice della strada, es. eccesso di velocità, guida sotto l’effetto dell’alcol e della droga ecc..
E sin qui tutto bene, ma il problema non è quello di sanzionare, occorre far sì che gli automobilisti vadano piano e quando sono ubriachi non dovrebbero essere al volante.
Concordo pienamente con quanto detto da Beppe Servgnini ed altri, si devono mettere le pattuglie all’uscita dei locali è molto più semplice ed efficace.
Per quanto riguarda l’eccesso di velocità, che senso ha ricevere una multa dopo mesi che si fatta la violazione. Si Deve essere puniti lì al momento ed inoltre non puoi considerare la multa come “un fatto accidentale”, ovvero ti va bene 100 volte quindi si accetta, consapevolmente o inconsapevolmente il rischio.
I controlli a tappeto e sempre questo si è un deterrente vero e credibile non certo una norma di legge.
Sulle stragi del “sabato sera” non si vuole affrontare il problema nel suo vero aspetto. I locali, tutti, devono chiudere alle 2 di notte e due ore prima deve essere sospesa la vendita di qualsiasi bevanda alcolica.
Questa legge potrebbe essere fatta con un solo articolo e non costa nulla.
Nella passata legislatura ci hanno provato ma i nostri politici prezzolati dalle lobbie dei paninari e dai gestori dei locali pubblici hanno detto no a questa legge.
Quelle di oggi sono le classiche “lacrime di coccodrillo”.
Certo quella proposta è impopolare ma questo è il compito di chi ha responsabilità di governo. Ma questa è un’utopia.
E sin qui tutto bene, ma il problema non è quello di sanzionare, occorre far sì che gli automobilisti vadano piano e quando sono ubriachi non dovrebbero essere al volante.
Concordo pienamente con quanto detto da Beppe Servgnini ed altri, si devono mettere le pattuglie all’uscita dei locali è molto più semplice ed efficace.
Per quanto riguarda l’eccesso di velocità, che senso ha ricevere una multa dopo mesi che si fatta la violazione. Si Deve essere puniti lì al momento ed inoltre non puoi considerare la multa come “un fatto accidentale”, ovvero ti va bene 100 volte quindi si accetta, consapevolmente o inconsapevolmente il rischio.
I controlli a tappeto e sempre questo si è un deterrente vero e credibile non certo una norma di legge.
Sulle stragi del “sabato sera” non si vuole affrontare il problema nel suo vero aspetto. I locali, tutti, devono chiudere alle 2 di notte e due ore prima deve essere sospesa la vendita di qualsiasi bevanda alcolica.
Questa legge potrebbe essere fatta con un solo articolo e non costa nulla.
Nella passata legislatura ci hanno provato ma i nostri politici prezzolati dalle lobbie dei paninari e dai gestori dei locali pubblici hanno detto no a questa legge.
Quelle di oggi sono le classiche “lacrime di coccodrillo”.
Certo quella proposta è impopolare ma questo è il compito di chi ha responsabilità di governo. Ma questa è un’utopia.
mercoledì, marzo 07, 2007
Otello
Chi legge ed è appassionato di opere liriche, mi saprebbe dire quante rappresentazioni dell’opera “Otello” di Giuseppe Verdi ci sono state nel 2006?
(certo fare questa domanda ai miei lettori è anacronistico chi mai mi legge !!!).
A mio modesto avviso sono pochine.
La cause potrebbero essere sostanzialmente due. La prima. Così come non ci sono più le stagioni di una volta, così non ci sono più i tenori di una volta e per fare Otello sappiamo tutti che le doti canore non possono mancare.
La seconda. All’apparire sulla scena Otello canta:
“Esultate! L’orgoglio mussulmano sepolto è in mar.
Nostra e del ciel è gloria.
Dopo l’armi lo vinse l’uragano.”
E la folla cittadina in coro canta:
“Evviva! Otello! Evviva!
Evviva! Evviva!Vittoria! Vittoria!
Vittoria! Vittoria!
Sterminio! Sterminio!
Dispersi, distrutti, sepolti nell’orrido tumulto piombar
Vittoria! ccc..
Avranno le requie la sferza dei flutti,
la ridda dei turbini,
l’abisso, l’abisso del mar.
Vittoria! Vittoria!
Ecc… “
Questo pezzo del libretto di Arrigo Boito potrebbe non piacere a qualcuno?
Mi riferisco ai mussulmani ovviamente, e ovviamente, la cosa mi sembra anacronistica, forse c’è chi, visti certi episodi, potrebbe anche auspicare l’oblio di una delle più belle opere verdiane perché potrebbe suscitare le ire degli integralisti.
La situazione in Afganistan ed in Iraq è veramente tragica.
Non sono un militare ma libri di storia ne ho letti e mi chiedo come mai si stanno facendo così tanti errori strategici.
Citando la “morale” del libro di Churchill mi chiedo: “Siamo in pace o in guerra”?
Se siamo in pace ci vuole quello che Churcill ha definito “Buona volontà”, ma se siamo in guerra ci vuole “Decisione”.
Si dovrebbe quindi analizzare il nostro stato attuale ovvero quello di nazione in guerra o in pace.
Gli errori a cui stiamo assistendo sono dovuti proprio al fatto che in certi momenti siamo in guerra e allora si prendono certi provvedimenti ed in altri siamo in pace e se ne prendono di differenti. Con questo continuo alternare lo scenario strategico il risultato non può che essere disastroso.
Forse varrà la pena di approfondire.
(certo fare questa domanda ai miei lettori è anacronistico chi mai mi legge !!!).
A mio modesto avviso sono pochine.
La cause potrebbero essere sostanzialmente due. La prima. Così come non ci sono più le stagioni di una volta, così non ci sono più i tenori di una volta e per fare Otello sappiamo tutti che le doti canore non possono mancare.
La seconda. All’apparire sulla scena Otello canta:
“Esultate! L’orgoglio mussulmano sepolto è in mar.
Nostra e del ciel è gloria.
Dopo l’armi lo vinse l’uragano.”
E la folla cittadina in coro canta:
“Evviva! Otello! Evviva!
Evviva! Evviva!Vittoria! Vittoria!
Vittoria! Vittoria!
Sterminio! Sterminio!
Dispersi, distrutti, sepolti nell’orrido tumulto piombar
Vittoria! ccc..
Avranno le requie la sferza dei flutti,
la ridda dei turbini,
l’abisso, l’abisso del mar.
Vittoria! Vittoria!
Ecc… “
Questo pezzo del libretto di Arrigo Boito potrebbe non piacere a qualcuno?
Mi riferisco ai mussulmani ovviamente, e ovviamente, la cosa mi sembra anacronistica, forse c’è chi, visti certi episodi, potrebbe anche auspicare l’oblio di una delle più belle opere verdiane perché potrebbe suscitare le ire degli integralisti.
La situazione in Afganistan ed in Iraq è veramente tragica.
Non sono un militare ma libri di storia ne ho letti e mi chiedo come mai si stanno facendo così tanti errori strategici.
Citando la “morale” del libro di Churchill mi chiedo: “Siamo in pace o in guerra”?
Se siamo in pace ci vuole quello che Churcill ha definito “Buona volontà”, ma se siamo in guerra ci vuole “Decisione”.
Si dovrebbe quindi analizzare il nostro stato attuale ovvero quello di nazione in guerra o in pace.
Gli errori a cui stiamo assistendo sono dovuti proprio al fatto che in certi momenti siamo in guerra e allora si prendono certi provvedimenti ed in altri siamo in pace e se ne prendono di differenti. Con questo continuo alternare lo scenario strategico il risultato non può che essere disastroso.
Forse varrà la pena di approfondire.
martedì, marzo 06, 2007
La storia
Winston Churchill ha scritto “La seconda guerra mondiale”, Oscar Mondadori, 1970, volumi 12, non so se il Nobel per la letteratura del 1953 l’abbia vinto per quest’opera anche perché quello che sino ad ora ho letto di Churcill è veramente pregevole e senza dubbio l’ambito premio se lo è veramente meritato.
Scrive“Morale dell’opera
In guerra: decisione
Nella disfatta: fermezza
Nella vittoria: magnanimità
Nella pace: buona volontà”
Queste parole ci devono far riflettere perché sono veramente significative e ci fanno anche capire con quanta stupidità vengono affrontare le attuali situazioni di crisi militare, vedi Afganistan ed Iraq.
Sulla copertina del retro del libro della edizione che sto leggendo Luigi Salvatorelli scrive: “La grandezza di Churchill storico è nella Seconda guerra mondiale. E non soltanto per le ragioni storiche e politiche; ma perché essa è tutta una lezione agli uomini politici occidentali di oggi: una lezione di chiarezza mentale e di energia morale. Sapere quello che si vuole e attuarlo più presto che si può”.
Nutro il forte sospetto che tale libro sia stato da ben pochi politici dei giorni nostri.
Diciamocelo, leggere 12 volumi per un totale di oltre 5.000 pagine necessita di tempo ed i nostri politici non ne hanno, sono troppo impegnati ad intrallazzare per raggiungere i loro personalissimi interessi. Le “interviste” delle “Jene” hanno documentato in modo inequivocabile di quale sia il livello di conoscenza della storia dei nostri eletti.
E questi che hanno la responsabilità della nazione dovrebbero prendere decisioni a carattere militare e politico di livello internazionale?. Ma via siamo seri !!!.
Churchill ha intitolato la sua opera “La seconda guerra mondiale” e non “La storia della seconda guerra mondiale”. La differenza mi sembra veramente sostanziale perché il suo è un documento su quanto è successo, egli racconta i fatti così come si svolti, li mette in ordine cronologico e per scenario. Lascia ai posteri il compito di analizzarli da un punto di vista “storico”.
Da questa cronaca appare evidente l’importanza di avere una visione complessiva di tutti gli eventi per poter prendere delle decisioni e di come da determinati segnali o azioni sia possibile comprendere le dinamiche future.
Scrive“Morale dell’opera
In guerra: decisione
Nella disfatta: fermezza
Nella vittoria: magnanimità
Nella pace: buona volontà”
Queste parole ci devono far riflettere perché sono veramente significative e ci fanno anche capire con quanta stupidità vengono affrontare le attuali situazioni di crisi militare, vedi Afganistan ed Iraq.
Sulla copertina del retro del libro della edizione che sto leggendo Luigi Salvatorelli scrive: “La grandezza di Churchill storico è nella Seconda guerra mondiale. E non soltanto per le ragioni storiche e politiche; ma perché essa è tutta una lezione agli uomini politici occidentali di oggi: una lezione di chiarezza mentale e di energia morale. Sapere quello che si vuole e attuarlo più presto che si può”.
Nutro il forte sospetto che tale libro sia stato da ben pochi politici dei giorni nostri.
Diciamocelo, leggere 12 volumi per un totale di oltre 5.000 pagine necessita di tempo ed i nostri politici non ne hanno, sono troppo impegnati ad intrallazzare per raggiungere i loro personalissimi interessi. Le “interviste” delle “Jene” hanno documentato in modo inequivocabile di quale sia il livello di conoscenza della storia dei nostri eletti.
E questi che hanno la responsabilità della nazione dovrebbero prendere decisioni a carattere militare e politico di livello internazionale?. Ma via siamo seri !!!.
Churchill ha intitolato la sua opera “La seconda guerra mondiale” e non “La storia della seconda guerra mondiale”. La differenza mi sembra veramente sostanziale perché il suo è un documento su quanto è successo, egli racconta i fatti così come si svolti, li mette in ordine cronologico e per scenario. Lascia ai posteri il compito di analizzarli da un punto di vista “storico”.
Da questa cronaca appare evidente l’importanza di avere una visione complessiva di tutti gli eventi per poter prendere delle decisioni e di come da determinati segnali o azioni sia possibile comprendere le dinamiche future.
giovedì, marzo 01, 2007
Prodi ha ottenuto la fiducia
Ieri sera abbiamo appreso che Prodi ha ottenuto la fiducia. Un sospiro di sollievo.
Ma è un beneficio effimero, come scrivono quasi tutti i commentatori politici si tratta solo di vedere "quanto dura". Sul tavolo i problemi rimangono tutti irrisolti.
Come ho scritto, darci una legge elettorale seria sia veramente prioritario, del resto è un "coro diffuso", quindi niente di stravolgente.
Questa mattina ho riflettuto sull'opinione di un caro amico, espressa tempo fa, addirittura prima delle elezioni.
In Italia la sinistra non ha la maggioranza dei consensi. Se raschia il "barile" ci arriva a fatica e solo quando si coalizza "contro" qualcuno (vedi Berlusconi) o contro qualcosa (es. riforma delle pensioni, ecc..), ma è sempre troppo divisa e non è in grado di concretizzare progetti tali da "allargare" il consenso.
In pratica la sinistra riesce a coinvolgere la sua estrema sinistra ma poi ne è condizionata, e in questo modo non riesce a "catturare" un consenso al centro, così rimane in qualche modo "bloccata" dalla sua stessa natura.
Qualunque riforma elettorale non risolve questo problema che è veramente politico in quanto sono i partiti di "centro sinistra" che devono decidere le loro linee strategiche ed elaborare un grande ed innovativo progetto sociale solo presentandosi agli elettori completamente rinnovati potranno un giorno "vincere" le elezioni, ma vincerle davvero.
Ma è un beneficio effimero, come scrivono quasi tutti i commentatori politici si tratta solo di vedere "quanto dura". Sul tavolo i problemi rimangono tutti irrisolti.
Come ho scritto, darci una legge elettorale seria sia veramente prioritario, del resto è un "coro diffuso", quindi niente di stravolgente.
Questa mattina ho riflettuto sull'opinione di un caro amico, espressa tempo fa, addirittura prima delle elezioni.
In Italia la sinistra non ha la maggioranza dei consensi. Se raschia il "barile" ci arriva a fatica e solo quando si coalizza "contro" qualcuno (vedi Berlusconi) o contro qualcosa (es. riforma delle pensioni, ecc..), ma è sempre troppo divisa e non è in grado di concretizzare progetti tali da "allargare" il consenso.
In pratica la sinistra riesce a coinvolgere la sua estrema sinistra ma poi ne è condizionata, e in questo modo non riesce a "catturare" un consenso al centro, così rimane in qualche modo "bloccata" dalla sua stessa natura.
Qualunque riforma elettorale non risolve questo problema che è veramente politico in quanto sono i partiti di "centro sinistra" che devono decidere le loro linee strategiche ed elaborare un grande ed innovativo progetto sociale solo presentandosi agli elettori completamente rinnovati potranno un giorno "vincere" le elezioni, ma vincerle davvero.
Scritto ieri: Oggi pomeriggio il governo Prodi riuscirà ad avere la fiducia della maggioranza dei Senatori?
Ieri ho scritto, ma non sono riuscito a pubblicare.
Pensando al Paese in termini di “lungo periodo” l’auspicio sarebbe quello di una bocciatura, che senso ha tenere in “rianimazione” una coalizione che a causa di una batter d’ali di farfalla può essere costantemente in difficoltà. Per ogni provvedimento “serio” si assisterà ad un mercato delle “vacche”, ovvero se dico di si per questo cosa mi dai in cambio !?.
Pensiamo all’ICI. Nella finanziaria si è data facoltà ai comuni di aumentare le addizionali IRPEF, e come sappiamo, certi comuni ne hanno approfittato per rimpinguare le misere casse; adesso si vuole ritoccare l’ICI con chissà quale meccanismo, perché le famiglie “numerose” sono ben rare, anche perché i DICO fanno si che si realizzino delle aggregazioni minime (due persone).
Insomma pensateci bene quello che si da con una mano si “toglie” con l’altra.
A giustificazione di questo modo di procedere si afferma di realizzare una “giustizia” ridistribuisce la ricchezza “si toglie ai ricchi per dare ai poveri”, ma questi sono “bazzecole”. Fino a quando il sistema fiscale italiano si basa prevalentemente sul gettito dei lavoratori dipendenti non ci potrà essere “giustizia fiscale” ne tanto meno una coerente e significativa redistribuzione del reddito per far progredire tutto il paese e non solo questa o quella fascia sociale.
Pensieri di “breve periodo” portano invece all’augurio di una “tenuta”, anche se diventa veramente prioritario formulare una nuova legge elettorale e poi come vi ho detto andare a votare in una sorta di “referendum” pro o contro la legge
Pensando al Paese in termini di “lungo periodo” l’auspicio sarebbe quello di una bocciatura, che senso ha tenere in “rianimazione” una coalizione che a causa di una batter d’ali di farfalla può essere costantemente in difficoltà. Per ogni provvedimento “serio” si assisterà ad un mercato delle “vacche”, ovvero se dico di si per questo cosa mi dai in cambio !?.
Pensiamo all’ICI. Nella finanziaria si è data facoltà ai comuni di aumentare le addizionali IRPEF, e come sappiamo, certi comuni ne hanno approfittato per rimpinguare le misere casse; adesso si vuole ritoccare l’ICI con chissà quale meccanismo, perché le famiglie “numerose” sono ben rare, anche perché i DICO fanno si che si realizzino delle aggregazioni minime (due persone).
Insomma pensateci bene quello che si da con una mano si “toglie” con l’altra.
A giustificazione di questo modo di procedere si afferma di realizzare una “giustizia” ridistribuisce la ricchezza “si toglie ai ricchi per dare ai poveri”, ma questi sono “bazzecole”. Fino a quando il sistema fiscale italiano si basa prevalentemente sul gettito dei lavoratori dipendenti non ci potrà essere “giustizia fiscale” ne tanto meno una coerente e significativa redistribuzione del reddito per far progredire tutto il paese e non solo questa o quella fascia sociale.
Pensieri di “breve periodo” portano invece all’augurio di una “tenuta”, anche se diventa veramente prioritario formulare una nuova legge elettorale e poi come vi ho detto andare a votare in una sorta di “referendum” pro o contro la legge
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